Sguardi fotografici sul territorio: progetti e protagonisti fra storia e contemporaneità in Italia
Convegno organizzato dall’Università di Bologna, Dipartimento di Beni Culturali e dalla Società Italiana di Studi sulla Fotografia, sotto la direzione scientifica di Giovanna Calvenzi, Monica Maffioli, Tiziana Serena e Roberta Valtorta.
I Cantieri SISF: giornate di studio promosse dalla Società Italiana per lo Studio della Fotografia Se la critica e stata concorde a riconoscere l’importanza dei progetti sulle trasformazioni del paesaggio legati a rapporti di committenza istituzionale, che in parte hanno caratterizzato la cultura della fotografia italiana negli anni Ottanta e Novanta, l'ultimo decennio sancisce una diversa situazione. Questa e dovuta al cambio degli attori coinvolti e delle politiche implicate, all'aumento dei progetti fotografici autonomi (e della loro visibilità) condotti sul territorio nella sua ampiezza tematica (citta, spazi abitati, paesaggio, etc.) e di scala (citta, quartiere, strada, etc.), specificando che il tema del “territorio” ―termine semplice che condensa significati complessi e da storicizzare ― appare come una sorta di specificità nella storia della fotografia italiana contemporanea. I Cantieri SISF propongono, piuttosto che parlare genericamente di “fotografia”, di fare riferimento a veri e propri “progetti fotografici” realizzati da una rosa di giovani protagonisti (singoli o gruppi) i quali ―pur se con una pluralità di approcci e linguaggi― hanno come comune denominatore il tema del territorio interpretato nelle sue forme antropomorfe, storicoartistiche, economiche o infrastrutturali (ben consapevoli delle ambiguità sia del termine territorio sia delle possibilità documentarie della fotografia, ma anche delle necessita etiche che il loro incrocio nel tempo presente implica). Tuttavia, tutto ciò non può prescindere da un dialogo con i precedenti storici. I Cantieri SISF rappresentano quindi un'occasione di confronto tra ciò che e stata una particolare interpretazione del territorio nella storia della fotografia italiana e i nuovi punti di vista che nascono dalla contemporaneità. Si tratta di mettere a fuoco come il progetto fotografico abbia potuto verificare, mettere in crisi o ampliare il pensiero sul territorio e ―al contempo― come i discorsi e le politiche sul territorio abbiano influenzato il progetto fotografico, la sua genesi e il suo sviluppo fino alla politica della sua conservazione. Inoltre, I Cantieri SISF intendono porre la domanda se nel campo degli studi, della conservazione e della promozione il “progetto fotografico” (nei suoi valori di serie, sequenza e processualità stessa) non sia solo da intendersi come un iter necessario per la realizzazione di un'opera finale - in cui il carattere autoriale e fortemente riconoscibile in quanto appunto ne stabilisce la forma definitiva -, quanto piuttosto come la possibilità di costituire un corpus con una sua rilevanza autonoma, e che come tale potrebbe essere parte di un progetto di conservazione, di rielaborazione e di “memoria culturale” più ampio e complessivo.
Giuseppe Pavone Sguardi sul nostro paesaggio: dieci anni di ricerca e formazione ai margini di Bari
“Sguardi sul nostro paesaggio” è una esperienza di indagine fotografica sul territorio, nata nel 2006 a Triggiano, un piccolo paese alle porte di Bari di circa 30.000 abitanti. L’idea di fotografare questo luogo approfonditamente e ripetutamente è nata a conclusione di “Viaggio parallelo”, un articolato progetto di ricognizione sul paesaggio costiero della nostra regione, ideato insieme a Vincenzo Velati. Va detto, per chiarire le motivazioni originali del progetto e del nostro lavoro che la realizzazione di Viaggio in Italia a Bari nel 1984 non fu casuale (grazie soprattutto all’attività dell’associazione Spazio Immagine) e permise il crescere di un nutrito gruppo di fotografi che per anni (tra dibattiti, lacerazioni e ricomposizioni) si attivò per organizzare inautocommittenza o in rapporto con enti culturali e locali mostre e iniziative. Questo gruppo di fotografi, che poi nominerò, ha saputo formare e motivare autori più giovani grazie a corsi e workshop. Da questi giovani sono nate altre realtà associative tra le quali anche quelle qui presenti (Cera e Meledandri). Questa cronaca è stata sufficientemente analizzata prima in un seminario della Pinacoteca provinciale di Bari del 1995 e poi in uno scritto di Vincenzo Velati del 2011. [1] In questo humus nasce il gruppo di Triggiano che riesce a stabilire un rapporto continuo, anche se sofferto con l’amministrazione comunale. L’indagine sul territorio va avanti da nove anni e dal 2006 al 2014 ha sviluppato una serie di tematiche che hanno indagato ed esplorato il nostro Paesaggio. Le riassumo brevemente in ordine cronologico, ma voglio partire proprio da “Viaggio parallelo” che rappresenta il motore di questa ricerca.
Viaggio parallelo, 2005 Realizzato nel 2005, in collaborazione con il comune di Monopoli e il DAU del Politecnico di Bari. Lavorano insieme tre fotografi, un videomaker, tre scrittori, uno scultore, un filosofo, un urbanista con l’obiettivo di leggere il paesaggio attraversato dalla strada (S.S. 16) e dalla ferrovia e quindi dalla costa, per un tratto di circa 100 chilometri a cavallo di Bari. Si tratta di un paesaggio in trasformazione, non tanto per la strada, quanto per la ferrovia dove sono in atto lavori di ammodernamento e raddoppio dei binari con costruzione di ponti e viadotti. Viene organizzata una grande mostra presso il castello di Monopoli e pubblicato un catalogo e un video. Durante il periodo espositivo, circa un mese, vengono organizzate visite guidate a tutte le scolaresche della città che hanno l’occasione di osservare immagini del paesaggio pugliese rappresentato da una fotografia nuova, contemporanea, diversa da quella a cui erano abituati a vedere.
“Periferie. Sguardi sul nostro paesaggio”, 2006 Nel 2006, nell’ambito delle attività di programmazione culturale dell’amministrazione comunale di Triggiano, città in cui vivo, propongo di inserire un progetto finalizzato ad indagare i mutamenti del territorio attraverso il linguaggio della fotografia. Così nasce “Sguardi sul paesaggio”, con la precisa idea di verificare la possibilità di utilizzare la fotografia per: -rendere visibile l’identità e il carattere dei luoghi del territorio in questione; -interpretare il rapporto che lega gli abitanti allo spazio. Si tratta di un progetto ambizioso che richiede di essere realizzato in diverse tappe. A tal fine vengono individuati dei percorsi che permettono una visione globale del paese: dalle vie d’ingresso al centro storico, dalle vie d’acqua alla via ferrata, dalla periferia ai luoghi istituzionali (chiese, scuole, piazze, campo sportivo, palazzetto dello sport, cimitero, centri di aggregazione), dagli insediamenti abitativi a quelli commerciali, dagli spazi agricoli a quelli industriali e artigianali. La prima tappa di questo lavoro consiste nell’affrontare il tema delle periferie. Viene fatta una mappatura della città, vengono prese in considerazione sette vie d’uscita della città e vengono invitati sette autori ad ognuno dei quali viene assegnato un percorso.
Ritratto di un territorio, 2008 La seconda tappa di questo progetto ha per titolo “Ritratto di un Territorio”. Si pone l’obiettivo di entrare in un rapporto più intimo con il territorio e quindi con i luoghi ma anche con le persone. Viene invitato Roberto Salbitani che conosco in occasione di uno dei tanti incontri presso la sua scuola di fotografia nella natura a Spilimbergo. Il lavoro è articolato in quattro sezioni. -La prima è di Salbitani che si dedica al ritratto dei monaci del convento francescano. -La seconda sezione ha per titolo “Luoghi del visibile. Fotografia del Territorio” Gli autori tracciano una mappa insolita del territorio attraverso visioni, diurne e notturne, di angoli e luoghi particolari, di momenti precisi, di spazi marginali e provvisori. -La terza sezione, “Volti e luoghi del visibile. Ritratti ambientati” consiste nei ritratti di persone nei loro luoghi di lavoro. -La quarta sezione è realizzata dai giovani studenti delle scuole che lavorano a 360 gradi su tutto il territorio comunale. Quasi 80 partecipanti per oltre 400 fotografie che pur concentrando l’obiettivo sulle emergenze monumentali o sui luoghi comuni, pongono attenzione al paesaggio urbano, alla campagna, alla periferia e quindi al paesaggio della contemporaneità e della trasformazione.
“Campagna e giardini”, 2009 Nella terza tappa di questo percorso viene posta l’attenzione -sui lembi di campagna che insistono ai margini dell’abitato che i contadini continuano a coltivare, -sui giardini interni di alcune case costruite i primi anni del “900 -sui piccoli fazzoletti di terreno abbandonati, situati nel centro urbano od in prossimità della periferia. Una caratteristica della campagna ai margini della città è la presenza di casolari che servivano per il deposito degli attrezzi.
"Gli spazi del futuro", 2010 Nel 2010 si analizzano due importanti interventi urbanistici messi in atto dall’amministrazione comunale: la realizzazione dell’asse viario di collegamento tra la S.S. 100 e l’ospedale, e la riqualificazione del centro storico. Questa quarta tappa rappresenta, pertanto, una occasione per documentare lavori in corso e un pezzo di paesaggio agricolo che viene modificato per cedere il posto alla strada.
"Lama San Giorgio – dalla terra al mare", 2011 InPugliasulla costa adriatica e ionica sono presenti molte “lame” solchi erosivi poco profondi, tipici del paesaggio pugliese, in cui si manifestano corsi d'acqua effimeri a carattere torrentizio. La lama S. Giorgio parte da monte Sannace, nel territorio di Gioia del Colle e dopo aver attraversato un serie di Comuni, attraversa Triggiano e sbocca a mare. In questo lavoro si mette in evidenza il paesaggio attraversato dalla lama: una natura che va protetta e tutelata.
"Architetture e paesaggi - Omaggio a Luigi Ghirri", 2012 Il 2012 rappresenta un anno importante per chi si è formato o è legato alla lezione di Luigi Ghirri. Sono passati vent’anni dalla sua scomparsa e anche noi vogliamo rendergli omaggio con una mostra. Il titolo, infatti, prende spunto da una mostra, sui temi dei luoghi dell’architettura e del paesaggio, che a maggio 2011 è stata a lui dedicata dalla facoltà di architettura “Aldo Rossi” di Cesena. Nelle varie tappe di questo percorso non avevamo ancora esplorato le architetture della nostra cittadina e lo facciamo in questa occasione.
“Ci vediamo……. I luoghi del tempo libero e di aggregazione sociale”, 2013 Si vuole indagare sui luoghi di incontro, del tempo libero e dello sport (bar, centri commerciali, biblioteca comunale, piazze, giardini e campo sportivo) e sui luoghi di aggregazione sociale (mensa sociale, università della terza età). Il lavoro rappresenta, per l’amministrazione comunale, un contributo prezioso per riflettere sullo sviluppo del nostro territorio, per immaginare e porre in essere interventi tesi a potenziare la fruizione del tempo libero e a favorire l’aggregazione sociale, per migliorare la qualità della vita.
“Rami, foglie, radici”, 2014 Ha allargato lo sguardo al territorio più vasto dell’area metropolitana barese.
CONCLUSIONI Nel rivedere queste fotografie, le cui prime immagini risalgono al 2004 è evidente come oggi il paesaggio di questa città è cambiato notevolmente. La forza della fotografia e in particolare di questa ricerca sta nell’essere riuscita a ritrarre e raccontare i cambiamenti e le trasformazioni che questo territorio ha subito nell’arco di dieci anni. Basti pensare che quando è nato il progetto fotografico non esisteva ancora il grande centro commerciale di Bariblù. Oggi le trasformazioni sono evidenti: l’estrema periferia è diventata il nuovo centro, la piccola via che collegava l’abitato al mare è un importante asse viario di collegamento, e il centro commerciale un polo di gravitazione sub provinciale, che ha cambiato nuovamente il paesaggio della lama San Giorgio, già precedentemente modificato, dopo gli anni sessanta, dalle trasformazioni agricole. Il lavoro svolto in questi anni è stato caratterizzato, sostanzialmente, da due elementi fondamentali: la ricerca e la conoscenza dei luoghi, strumenti importanti che possono contribuire alla costruzione di un’identità che spesso si smarrisce nello spaesamento causato dai cambiamenti del paesaggio. Tutte i progetti, curati da me e da Enzo Velati, hanno avuto come finalità la promozione della cultura fotografica d’autore e di laboratori didattici rivolti ai giovani operatori. Dal 2006 al 2014 sono stati prodotti 8 cataloghi fotografici con le foto di tutti i giovani che hanno partecipato ai laboratori didattici e di tutti gli autori invitati. La collana che li raccoglie è stata realizzata dal “Centro Ricerche per la Fotografia Contemporanea” ed essi sono custoditi presso la biblioteca del comune di Triggiano e presso altre biblioteche italiane. Devo infine elencare per completezza gli autori che sono stati invitati a dare il loro contributo a questa ricerca negli anni: Franco Altobelli, Nicola Amato, Alfio Cangiani, Berardo Celati, Michele Cera, Alessandro Cirillo, Angela Cioce, Nicola De Napoli, Stefano Di Marco, Rocco Fazio, Carlo Garzia, Beppe Gernone, Cosmo Laera, Gianni Leone, , Francesco Mezzina, Giuseppe Pavone, Michele Roberto, Roberto Salbitani, Antonio Tartaglione, Makis Vovlas, Gianni Zanni.
Vito Bellino, Linda Capriati, Michele Carella, Ninni Castrovilli, Tonia Caldarulo, Antonella Costanza, Luca De Napoli, Carlo Dicillo, Angelica Difronzo, Francesco Di Summa, Teresa Gernone, Teresa Guido, Incoronata Ippolito, Andjelija Kordic, Francesca Loprieno, Vito Marzano, Mimmo Maiorano, Mimmo Messa, Donato Minuto, Pasquale Neglia, Mario Palmisano, Rosaria Pastoressa, Antonio Pavone, Simona Scanni, Gianvito Maria Zito.
Fotografi e fotografia in Puglia dagli anni settanta ad oggi, a cura di Clara Gelao, atti del seminario di riflessione, Bari, Pinacoteca Provinciale, 25 27 gennaio 1995, e Vincenzo Velati, La fotografia in terra di Bari, in Movimenti artistico culturali in terra di Bari 1950-2000, a cura di Saverio Monno, Edizioni dal Sud, Bari, 2011, pp.119-136.